Viaggio nel Senso della Strada

Progetto Viaggio nel Senso della Strada

 

Un percorso tra senso e sensi per vivere la strada in modo consapevole

Dal senso del pericolo, a quello di colpa.
Dal senso della vista (nella percezione), a quello del tatto (nelle conseguenze).
Dal senso di libertà, al senso di responsabilità.
Dal senso di appartenenza a quello della perdita.
Dal senso del dovere, al senso del potere.
Dal senso di sé, all’importanza dell’altro.

Sono tanti i sensi che entrano in gioco, sulla strada come nella vita, mentre ci districhiamo tra percorsi reali, virtuali e metaforici, alla ricerca di noi stessi, delle persone che vogliamo diventare e delle vite che desideriamo avere. 

“Ma per quale ragione eventi non voluti da alcun utente della strada, sono oggi una vera e propria emergenza sociale?”

Descrizione del progetto

 

Premessa

In un quadro di generale miglioramento della sicurezza stradale a livello europeo, in Italia, nonostante una lieve flessione della conta degli incidenti stradali, il numero delle vittime e dei feriti gravi sulle strade continua ad essere elevato e negli ultimi tempi questo numero è perfino tornato ad aumentare.

Con questa apparente discrasia nei dati, si fotografa una situazione ancora critica, che vede sempre più coinvolte le generazioni più giovani. Il 40% dei deceduti per incidente stradale è neopatentato o con il permesso di guida da meno di 3 anni.

La rilevanza di tale fenomeno è resa ancor più drammatica dall’attestazione che oltre il 90% delle sue cause siano da attribuirsi a dinamiche riconducibili ad “errore umano”: distrazione, eccesso di velocità, mancato rispetto delle regole sulla precedenza, le “responsabilità” più ricorrenti che le statistiche imputano ai “giovani conducenti”.

Un “viaggio” verso la consapevolezza

 

Il progetto “Viaggio nel Senso della Strada” è un intervento (in)formativo di educazione alla persona.

Concepite come un vero e proprio “viaggio”, le attività progettuali coinvolgono i giovani partecipanti alla scoperta dei rischi e delle conseguenze correlate alla messa in atto di tali comportamenti a rischio, che nelle complesse caratteristiche dello sviluppo adolescenziale non sempre i giovani riescono a cogliere, faticando così ad immedesimarsi emotivamente con l’essere esposti a pericoli veri e tangibili.

Un cammino interiore alla ricerca del vero “senso della strada” che, giocando per metafore tra senso e sensi, affronta temi come: la presa di coscienza dei propri limiti che, disgraziatamente, il più delle volte si manifesta dopo aver subito le conseguenze di comportamenti che portano con sé un’alta componente di rischio, se non addirittura di pericolosità.

Il disorientamento che colpisce oggi le giovani generazioni, capaci di vivere il mondo con passione, ma allo stesso tempo incapaci di riconoscerla e controllarla, risultandone molte volte vittime.

Il riconoscimento del valore della regola, che li aiuti a valorizzare quel senso di consapevolezza che si raggiunge dopo aver compreso l’importanza delle implicazioni legate alle conseguenze di certi comportamenti a rischio.

Fino a fare scoprire loro quanto la vera importanza del singolo dipenda esclusivamente dal suo stare in mezzo agli altri, così come la forza della comunità è determinata dalla sua maggiore o minore capacità di includere i singoli.

Perché la società è sì quel “muro” contro cui ognuno di noi “sbatte” e “combatte”, ma al quale è pure possibile “appoggiarsi”.

Il Senso del Limite

 

“Maffigurati, sto benissimo, sono perfettamente in grado di farcela… “

“Non l’ho proprio visto, non so cosa sia successo… “

Quante volte sovrastimiamo le nostra capacità? Quante volte “pensiamo di” per poi scoprire che, invece, non eravamo in grado?

Le nostre percezioni possono essere ingannevoli, i nostri sensi ottenebrati, la nostra mente distratta.

E allora può essere utile capire che non sempre ciò che vediamo è reale, che non sempre vediamo “tutto” ciò che abbiamo davanti e, soprattutto, dobbiamo essere consapevoli di avere dei limiti.

Il Senso dell’Orientamento

 

Vi siete mai persi?

Avete presente quella sensazione di non sapere dove siete, ma, soprattutto, di dove state andando?

Non per strada, non solo (per quello oggi abbiamo soluzioni facili) ma nel vostro personale cammino?

Come si fa a perdersi?

E come si ritrova la strada, prima di… superare il confine?

Il Senso della Perdita

 

Come ci si sente quando si perde una cosa importante? Un amore, un amico, un oggetto prezioso?

Lo sappiamo, è successo a tutti. In un modo o in un altro, abbiamo tutti perso cose importanti – o meglio,
cose che ci sembravano importanti.

Ma che succede se ciò che si perde è insostituibile?

Cosa succede se a farcelo perdere è un altro?

E cosa succede se siamo noi a perdere (o a togliere a un altro) qualcosa di insostituibile?

Cosa perdiamo se togliamo a un’altra persona la salute, la vita, una persona amata?

Quali sono le conseguenze per loro?

E per noi?

Il Senso di Sè

 

Il senso di sé, in psicologia, fa riferimento alla consapevolezza che ciascuno di noi ha di sé stesso, la valutazione che diamo a noi stessi, alle nostre capacità e ai nostri limiti.

La consapevolezza non è una cosa che viene insegnata. Forse dovrebbe.

Perchè imparare ad essere consapevoli ci rende liberi.

Liberi di scegliere cosa fare.

Liberi di decidere quali conseguenze affrontare, perché consapevoli che ogni nostra azione (o non azione) implica delle conseguenze.

La consapevolezza della nostra presenza, fisica e mentale, in ogni momento, ci aiuta a restare lucidi in mezzo alle emozioni e a ritrovare la strada quando rischiamo di perderci.

Il Senso dell’Altro

 

Gli altri, nel bene e nel male, hanno un effetto su di noi. Ogni giorno e per tutta la vita.

Nel male, gli altri possono causarci dolore, renderci vittime o trasformarci in versioni di noi stessi che non vorremo mai vedere.

Nel bene, tuttavia, gli altri sono fondamentali per la nostra crescita sana e per la realizzazione del nostro potenziale.

Gli altri possono sostenerci quando siamo fragili e farci sentire parte di qualcosa di più grande.

Gli altri riflettono chi siamo, soprattutto nel modo in cui ci interfacciamo con loro.

È per questo che ce ne dobbiamo prendere cura, perché, che ci piaccia o meno, gli altri siamo noi.

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